Si tratta della versione W222 prodotta dal 2013 in poi, con un bel motore 3 litri common rail V6 che dispone di tanta tecnologia nella sua gestione e nella sua alimentazione. Il motore è una delle tante varianti del 2987cc con 6 cilindri a V, quattro valvole per cilindro, turbocompressore a geometria variabile posto tra le bancate ed intercooler.
Queste pompe incorporavano già una parte di elettronica nel corpo meccanico, da quale fuoriuscivano 4 fili diretti a due solenoidi controllati in PWM dalla stessa elettronica. Il controllo della pompa di iniezione da parte della centralina ECU (almeno nelle versioni più complesse) era affidato alla linea CAN-BUS, (Controller Area Network), un protocollo standard di serie per 'bus' in ambito prevalentemente automotive.
Sulle pompe rotativa elettronica VP37, vi sono grosse differenze. L’anticipo, o fase, viene deciso dalla centralina EDC che pilota in PWM un attuatore elettro-idraulico che sposta la fase di iniezione. L’anticipo non è più vincolato direttamente al solo regime di rotazione ma è la centralina che decide (in base alla mappatura interna contenuta nelle EPROM) quale valore di anticipo tenere.
Facciamo subito una precisazione; questo 2 litri a 4 cilindri non ha praticamente nulla a che fare con il 2 litri montato sulle più datate 320d con stessa potenza. Quello della 320d E46 è stato il primo common-rail BMW 2000 a 4 cilindri e 16 valvole, quello della 318d ha la stessa architettura e la stessa cilindrata ma si tratta di uno dei motori della più recente serie Twin Power Turbo...
Questa Stelvio credo sia la SUV con cilindrata attorno ai 2 litri (Diesel) con le migliori prestazioni, almeno comparata ad auto di queste dimensioni. Già di serie si comporta bene per merito del telaio (che ha molto a che vedere con quello della Giulia), dell’assetto e dei potenti freni. Il 2200 common rail Diesel spinge bene con i suoi 210 cavalli ed anche la coppia motrice non è niente male per questa cilindrata.